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Disponibilità

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Pisa informazioni visitatori

La Torre pendente, simbolo di Pisa, è il monumento italiano più conosciuto al mondo. Insieme alla cattedrale e al battistero fa parte di un complesso di opere che il poeta D'Annunzio definì "Miracoli", da cui la dizione di Piazza dei Miracoli per il luogo che le ospita. 
Motivo di tanta fama è sicuramente nella struttura inclinata della Torre a causa di un cedimento nel terreno, ma anche nella sua magnifica architettura, fatta di arcate e loggette e al cui interno 294 gradini a spirale conducono in cima a una cella campanaria da cui si gode un panorama spettacolare: a ben 56 metri di altezza dal suolo.

La bellezza di questa meta turistica al centro della Toscana non deve però ingannare. Pisa è un museo a cielo aperto ma anche una città viva e moderna i cui ritmi e la quotidianità sono scanditi da un'intensa vita giovanile. Anche se gran parte della vita notturna e di quella studentesca si svolge sui Lungarni, le passeggiate lungo il fiume Arno che attraversa la città, è frequente vedere nella piazza dei miracoli molti degli studenti che animano una delle sue Università, la Normale di Pisa, tra le più antiche, rispettate e ricercate al mondo. Sorge in piazza del Cavalieri, ospite del Palazzo della Carovana del grande Giorgio Vasari.

La storia di Pisa

Pisa nasce come porto fluviale etrusco, intorno alla metà del VI secolo a.C. , anche se la presenza di alcuni nuclei abitativi risale al IX secolo. Ipotesi diverse parlano di un nucleo greco, ma anche etrusco e ligure. Furono proprio gli Etruschi a attribuirgli il nome Pise e a far fiorire la città come centro artigianale e di produzione di manufatti. La fortuna di Pisa è da sempre la navigabilità dell'Arno e la vicinanza al mare. A seguito dei primi scontri con i vicini Liguri, Pisa cercò la protezione di Roma, diventando prima alleata (nella guerre contro Cartagine ad esempio) e poi col tempo colonia romana. Intorno al '600 Pisa cadde assoggettata ai Longobardi, periodo in cui Pisa si consolidò come principale porto del Tirreno, grazie al quale i Longobardi commerciavano con Sardegna, Corsica, Spagna e Francia.

 

Pisa deve il suo massimo splendore all'espansione sulle due rive dell'Arno. Intorno al VII-VIII secolo, infatti, nasce “Chinzica” sulla riva sinistra dell'Arno, mentre al di fuori del nucleo romano e altomedievale si sviluppa “Forisportam”. L'unione di questi 3 nuclei, nel 1155, grazie alla costruzione di una cinta muraria, rende Pisa, uno dei porti fluviali più importanti del territorio italico. Fu questo importante porto ad attrarre mercanti da tutto il Mediterraneo aprendo le porte al periodo di massima fioritura della città, quando Pisa, nel XI e XII secolo, diventa Repubblica Marinara. Inizia un periodo di imprese marittime di successo. La flotta pisana, impegnata a contenere l'espansione islamica, raggiunse le coste siciliane, dell'africa settentrionale, arrivando fino a controllare la Sardegna. Il primo arcivescovo di Pisa, Daiberto, guidò la prima Crociata alla guida della flotta pisana, diventando così Patriarca di Gerusalemme. L'impresa coloniale servì a Pisa per stabilire delle colonie commerciali in Medio Oriente ed espandere le proprie relazioni economiche con l'Impero bizantino e il mondo islamico. Grazie a questi rapporto Pisa ottenne di poter fondare delle colonie in diverse zone dell'Africa del Nord e in molti centri dell'Impero bizantino, fra cui Costantinopoli. Si trattava di cittadelle o quartieri con esercizi commerciali, abitazioni ed edifici religiosi. Questo periodo comportò oltre alla floridità commerciale, anche un'occasione di contaminazione culturale ed artistica, di cui ritroviamo resti all'interno dei musei della città. Nel XII secolo Pisa ottenne addirittura la posizione di nazione preferita, che di solito veniva assegnata a Venezia. Dalla metà del XII secolo Pisa conosce un'espansione anche all'interno della Toscana: a sud verso Piombino e nell'interno verso il Valdarno inferiore. La forza economica della Repubblica, che le permetteva di instaurare ottimi rapporti diplomatici ed economici con tutti gli attori del Mediterraneo, rafforzò l'antagonismo con le città rivali, in particolar modo con Genova e Amalfi, quest'ultima soprattutto in appoggio a Papa Innocenzo II, in conflitto con l'antipapa Anacleto, sostenuto da Ruggero II di Sicilia, e in seguito anche con Venezia. La città legata agli imperatori tedeschi, rinnovava il suo appoggio al Papa, con una tendenza ghibellina che la poneva in contrasto con le scelte guelfe di Firenze e Lucca. Interessanti i cambiamenti politici di questo periodo quando le classi mercantili pisane, sempre più potenti, ottennero la cancellazione della carica di console e l'insorgenza della figura del Capitano del Popolo. A seguito delle rivalità tra le famiglia Della Gherardesca e Visconti, che videro l'intervento dell'Imperatore Federico II nel tentativo non riuscito di pacificazione, il popolo con una rivolta impose l'istituzione dei dodici Anziani del Popolo, affiancando ai consigli legislativi, guidati dai nobili, i consigli del popolo, formati da rappresentanti delle arti principali e dai capi delle compagnie del popolo, che avevano il compito di ratificare le leggi. Il XIII secolo è fitto di tensioni interne e con l'esterno: da un lato la nascente borghesia inizia a contrapporsi all'aristocrazia nella ricerca di una maggiore partecipazione politica, dall'altro la perdita della supremazia sul mare, decretano il declino della Repubblica, che cade sotto il dominio di Firenze agli inizi del '400. Sotto il profilo culturale e scientifico il periodo della Repubblica è un periodo straordinario, si ricorda per l'arte il contributo di Nicola Pisano e degli allievi Giovanni Pisano e Arnolfo di Cambio, per la matematica il grande Leonardo Fibonacci, che ha introdotto in Europa il sistema numerico posizionale indiano. Da ricordare anche la fondazione della celebre scuola pisana di studi giuridici.

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